Il nuovo Esame di Maturità


Le modalità del nuovo Esame di Stato sono state rese note per mezzo della circolare del MIUR n. 3050 del 04/10/18.

I CREDITI FORMATIVI

E’ aumentato il valore dei crediti formativi acquisibili nel triennio: da un massimo di 25 si passa a un massimo di 40, di cui massimo 12 per il terzo anno, massimo 13 per il quarto anno e massimo 15 per il quinto anno.

Questa innovazione darà sicuramente maggior peso specifico al percorso dei candidati, diminuendo d’altra parte quello della performance d’esame, tutelando maggiormente chi è particolarmente soggetto all’emotività e d’altra parte penalizzando gli incauti dell’ultimo minuto.

LE PROVE SCRITTE

La nuova Maturità ha detto addio alla tanto discussa terza Prova e ha modificato le richieste della Prima Prova (quella di Italiano): le proposte della tipologia A (l’analisi del testo) sono due, anziché una sola, e presentano l’alternativa tra testo in poesia e testo in prosa. La tipologia B, un tempo “saggio breve” oggi diventa “testo argomentativo” e raddoppia anche la tipologia C, il tema di ordine generale su argomenti di attualità. La Seconda Prova (quella caratterizzante l’indirizzo di studi) è “mista”, verte cioè su due discipline caratterizzanti e non su una sola. La valutazione delle prove scritte è stabilita in ventesimi e non più in quindicesimi.

Se le novità in ambito di prima prova garantiscono maggior possibilità di scelta ai maturandi, con la possibilità di spaziare tra le loro conoscenze e di dimostrare la propria maturità e cultura generale, d’altra parte la temutissima seconda prova diventa ancora più temibile. La combinazione di due discipline  caratterizzanti richiede un pari impegno durante l’anno, e ciò non bastasse, una buona capacità di analisi degli anelli di congiunzione che le legano.

L’ORALE

La novità più eclatante riguarda però il colloquio orale, che può definirsi “tripartito”: al candidato si propongono delle buste chiuse (all’interno delle quali la commissione d’esame avrà inserito un’immagine, un documento, un’aforisma, una fotografia), tra esse il candidato ne sceglie tre, poi tra le tre scelte, ne apre una. E il colloquio parte da lì: il candidato deve costruire dei collegamenti didattici coerenti al documento estratto, collegamenti che devono toccare tutte le materie d’esame. Esaurita questa prima parte del colloquio, si passa alla discussione di una nuova “materia” richiesta da parte del Ministero indipendente dall’indirizzo di Studi: Cittadinanza e Costituzione.
Il candidato commenta articoli della Costituzione Italiana, ne illustra le fasi storiche di redazione, la definisce e illustra i progetti realizzati durante l’Anno Scolastico che convergono su questa disciplina. Da ultimo, si passa a raccontare delle esperienze maturate nel corso del triennio nel percorso di Alternanza Scuola/Lavoro. Quest’ultima sezione del colloquio orale è quella più soggettiva: il candidato racconta, espone opinioni, spiega quali insegnamenti ha ricavato dalle esperienze e se ritiene che le competenze acquisite possano essere spendibili nel mondo del lavoro.
Il colloquio termina con la visione e correzione delle prove scritte.
Il massimo del punteggio attribuibile al colloquio è 20/20.

Si abbandona parzialmente il mero nozionismo: il nuovo esame orale si propone di misurare la cultura generale del candidato, la capacità di spaziare tra le proprie conoscenze mantenendo ben salda la rotta dell’argomento proposto ed infine la propria capacità di tendere uno sguardo al mondo esterno alla scuola, all’attualità e al mondo lavorativo.

I ragazzi che stanno sostenendo l’Esame di Stato quest’anno sono dei pionieri: vedremo, quando i giochi saranno fatti, che opinione avranno della nuova modalità proprio loro, che ne sono stati i protagonisti.


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